
Hai mai sentito questo antichissimo proverbio?
Se qualcuno ha fame, non dargli un pesce: insegnagli a pescare
proverbio cinese
Possiamo assumere questa preziosa massima di sapienza come una grande metafora. La metafora del docente tradizionale e unilaterale, contrapposto al maestro post-moderno e globale.
Un maestro globale
Il docente tradizionale dà solo i pesci (elargisce i propri consigli, le proprie idee, i propri appoggi “politici”), non condividendo, creando dipendenza anziché autonomia, e costringendo l’allievo a rimanere tutta la vita con lui.
Il docente tradizionale è unilaterale. Conosce solo il proprio mestiere, esattamente come gliel’hanno tramandato. È chiuso e refrattario a ogni innovazione, che percepisce come una minaccia.
Il docente tradizionale è un totem: è il centro e il fine del rapporto didattico, si erge sul suo piedistallo, impone il suo stile, il suo metodo e il suo repertorio a tutti e tutte, incurante delle attitudini e della personalità di ciascuno, delle conseguenze fisiche e (soprattutto) psicologiche del suo approccio e dei suoi insegnamenti.
È l’allievo che si deve adattare a lui, e non viceversa.
Il docente tradizionale impone la sua visione stantìa e sempre uguale, e non ha né motivazione né interesse a cambiarla.
Ma… c’è un ma!
I tuoi problemi sono totalmente nuovi rispetto al passato.
E allora come può la loro soluzione provenire da un docente tradizionale?
Infatti, è vero il contrario.
Il docente tradizionale è la genesi del problema.
È lui, è il suo approccio, a causare i dubbi, le ansie, le paure e le frustrazioni che ti assalgono ogni giorno.
Ma lui, impermeabile a qualunque tuo appello, tirerà dritto per la sua strada.
Finché si ritroverà senza allievi.
E allora darà la colpa al “sistema”, all’ignoranza diffusa, alla mancanza di sensibilità/interesse nella società/nelle Istituzioni verso l’arte, il bello, la cultura, il merito…
“Ai suoi tempi”, invece…
Ecco, ai suoi tempi! L’ha detto lui stesso: ha fatto il suo tempo, questo tempo non è più il suo.
È arrivato il momento di cambiarlo per un maestro al passo con i tempi.
L’aiuto che cerchi, infatti, può provenire soltanto da una guida capace di capire e parlare il linguaggio del presente, cambiando completamente paradigma rispetto alla tradizione; un maestro che sappia rimettere in discussione se stesso e la propria arte; che sappia abbracciare una visione multilaterale e globale, cioè che sappia considerare con intelligenza e nel loro complesso tutti gli aspetti che agevolano la carriera dell’artista oggi, nell’era digitale; un maestro che insegni a pescare (cioè insegni l’autonomia: come elaborare un proprio metodo, proprie idee forti e originali, una propria visione, una propria interpretazione, un proprio stile, una propria personalità, adeguati al mutato contesto contemporaneo); un maestro che metta al centro l’allievo, anziché ergersi su di un piedistallo; che sappia consigliare e indirizzare, anziché imporre; una guida autorevole, anziché autoritaria.
Solo questo maestro potrà diventare un punto di riferimento, e rimanere un faro per tutta la vita.
Un artist coach
Paura di non farcela, Incertezza, Insicurezza, Dubbi, Ansia e preoccupazione, Paura del palcoscenico, Paura della memoria, Ansia da prestazione, Paura di non avere la massima concentrazione in ogni momento, Paura di non avere abbastanza talento, Rabbia per il fatto di non riuscire a superare i propri limiti, Sensazione di non potere far niente per cambiare le cose, Mancanza di autostima, di fiducia in se stessi, di coraggio, Non crederci fino in fondo, Non sentirsi mai all’altezza, Paura delle aspettative/delle critiche/dei desideri degli altri (maestri, famiglia, amici, pubblico, critica), Paura di non reggere il confronto con gli altri, Paura di non essere vincenti in audizioni e concorsi, Paura di fallire, Paura di non riuscire a raggiungere i propri obiettivi, di non riuscire a realizzare i propri sogni, Paura di non veder riconosciuti i propri sacrifici, Paura per il futuro, Non accettarsi per come si è, Sensazione di non avere tempo a sufficienza/di sprecare/di aver sprecato il proprio tempo, di non aver lavorato abbastanza…
E potremmo continuare a lungo.
Quanti dubbi, quanti timori, quanti incubi ti assalgono ogni giorno, e ogni notte!
Li abbiamo visti uno a uno nel recente sondaggio CNAFAM.
Abbiamo anche visto che non ne sei tu il responsabile.
L’uomo non nasce dubbioso. Ce lo spiega bene Pietro Trabucchi, in questi due libri illuminanti, che ti consiglio di leggere.
Perseverare è umano
Resisto dunque sono
L’uomo è geneticamente perseverante, perché solo grazie alla perseveranza è riuscito a cacciare, a nutrirsi, ad adattarsi e sopravvivere alla condizioni più avverse. Fino a dominare la Terra.
Insicurezze, dubbi, ansie, preoccupazioni, paure, dunque, te le hanno messe in testa altri.
Trabucchi li chiama i sabotatori.
In primis, l’abbiamo visto, gli stessi docenti che hanno posto l’accento, giorno dopo giorno, sulle tue pecche, sui tuoi difetti, sulle tue manchevolezze.
Quelli che non hanno mai cercato, sottolineato, valorizzato i tuoi punti di forza, ma solo criticato i tuoi punti di debolezza.
Quelli che col loro metodo antiquato, obsoleto, superato, elitario, negativo, hanno distrutto o ha contribuito a distruggere la tua autostima.
Quelli che non comprendono l’impatto, a volte devastante, che ogni loro parola può avere sulla tua psiche.
Quelli che non capiscono nulla e non sono interessati a capire nulla di psicologia. “Ai loro tempi” non si discuteva di psicologia.
O che magari hanno usato deliberatamente la psicologia a tuo danno, perché vogliono tenerti al guinzaglio per sempre.
Talvolta, l’abbiamo già visto, tra i sabotatori c’è la tua stessa famiglia, che – in perfetta buona fede – ha sempre posto l’accento sulle difficoltà e le incertezze del futuro, o che – al contrario – non ti ha mai dato fiducia per dissuaderti dal continuare su di una via che considerava pericolosa, “sbagliata”.
Talvolta, ancora, i sabotatori sono i tuoi colleghi, o i tuoi amici, mossi da rivalità, invidia, gelosia, semplice stupidità o cinismo…
Sabotatori ancor più subdoli possono infine essere i giurati o i commissari d’esame, che con i loro voti sbilanciati a favore dei loro allievi e pupilli (e a sfavore tuo) ti fanno credere di essere un incapace, un fallito.
Il problema è che i sabotatori non solo distruggono la tua autostima, il tuo coraggio, la tua fiducia in te stesso: distruggendo quelle, abbattono fin dalle fondamenta la tua motivazione, la tua determinazione, la tua perseveranza.
Per riconquistarle, per risolvere i tuoi problemi specifici, per eliminare ogni tua ansia e paura, per infondere sicurezza, stima e fiducia in te stesso, nelle tue idee artistiche, nel tuo potere di affrontare ogni situazione e di cambiare il corso delle cose e della tua vita, hai bisogno di una guida totalmente diversa da quella tradizionale.
Hai bisogno di un artist coach.
Chi è l’artist coach?
L’artist coach è un motivatore, un trascinatore, un trasmettitore di entusiasmo, un allenatore del corpo, della mente e dello spirito.
Prima ancora di questo – l’abbiamo visto – il coach è un artista, un maestro, multilaterale e globale, che ti insegna a pescare, cioè che ti aiuta a darti un metodo e a formarti una tua idea artistica personale e originale.
Mentre fa questo, mentre ti aiuta a costruire il contenuto (la tua idea artistica), l’artist coach cura anche il contenitore: ti motiva, ti infonde sicurezza, stima e fiducia in te stesso e nel tuo potere di cambiare il corso delle cose, il corso della tua vita, il tuo futuro, il tuo destino; ti aiuta a lottare per la tua idea, con determinazione e perseveranza incrollabili, a superare tutti i tuoi dubbi e le tue paure, a non arrenderti mai, a non aver timore del fallimento.
Contenuto e contenitore non possono essere scissi. Non credo alla possibilità che vi siano due figure distinte: il docente e il coach. Sarebbero due figure monche, parziali e insufficienti entrambe.
Il maestro è il coach, e il coach è il maestro.
E ciò perché la prima fonte di motivazione sono proprio le idee, la loro forza, la loro originalità. E lì solo un maestro ti può aiutare. In che modo potrebbe aiutarti un coach che non fosse anche un artista, un maestro, un esperto della tua disciplina? Di cosa potrebbe farti entusiasmare?
Ma se il coach dev’essere un maestro, anche il maestro dev’essere un coach.
Il maestro dev’essere un profondo conoscitore non solo delle tecniche della propria arte, ma anche della psicologia della motivazione e della performance, delle tecniche di concentrazione e meditazione. Deve farti acquisire un metodo di lavoro e una disciplina di vita che ti permettano di scacciare via ogni pensiero negativo, essere vincente e convincente, raggiungere successo e carriera duraturi, realizzarti pienamente come artista e come persona.
Questo è un artist coach: un “allenatore” che sappia infonderti entusiasmo e passione, determinazione e perseveranza, trovare i tuoi punti forti, potenziare la tua autostima, e insieme un maestro che sappia aiutarti a trovare idee artistiche nuove, originali, emozionanti e stimolanti, che (queste sì!) non ti facciano dormire la notte: nuovi linguaggi, nuovi stili, nuove forme di performance, scelte di repertorio nuove, scoperta o riscoperta di nuove nicchie del repertorio, contaminazioni intelligenti tra linguaggi e repertori, scelte stilistiche e interpretative nuove, audaci, in grado di trasmettere emozioni nuove e forti, modi e luoghi nuovi di presentare il repertorio, integrazione tra performance tradizionale e nuove tecnologie…
L’artist coach è il connubio perfetto tra artista e coach.
È una fucina di idee artistiche.
È un anticipatore, un visionario.
È un faro di luce, un maestro d’arte e di vita, una guida autorevole, competente, efficace, empatica, completa.
Sa darti un sogno, qualcosa per cui alzarti la mattina all’alba e studiare fino al tramonto senza mai stancarti.
Sa trasformarti partendo dai tuoi pregi, dai tuoi punti forti. Sa far leva su quei punti forti per trovare insieme a te la strada del suo successo.
È questo ciò di cui hai bisogno, oggi.
Te ne parlo più approfonditamente in questo mio video, che ho messo a tua disposizione come risorsa gratuita.
Un social media manager e un personal brander
Essere un maestro multilaterale e globale vuol dire seguire l’artista in tutti gli aspetti della sua carriera.
E c’è un aspetto che oggi, più di ogni altro, può determinare una carriera, può risultare la chiave del successo di un artista. Ed è la capacità di comunicare nel web. La capacità di raccontare la tua storia in modo così moderno ed efficace da dare a quel che sei un assetto tale da metterti in movimento, connetterti con gli altri punti del pianeta, essere leggibile, comparire nell’indice della nuova realtà (che oggi – per intenderci – è Google).
Ti avevo già segnalato The Game, di Alessandro Baricco.
Ecco, è il momento di rileggerlo.
Baricco ti dice che uno dei segreti per “esserci” è quello di sapersi raccontare. È quello che Baricco chiama lo “storytelling”: il racconto, la narrazione, il “design” che riusciamo a dare a ciò che siamo, alle nostre idee, alla nostra realtà, alla nostra storia. Se questo è sempre stato vero, lo è ancor di più oggi, nell’epoca post-moderna, o epoca del Game, come la chiama Baricco.
Devi saper raccontare la tua storia, e devi saperla raccontare in un modo che ti permetta di avere visibilità in quell’intreccio di reale e virtuale che è il mondo post-moderno.
Lo storytelling, dunque, non è “la collezione di palle che elaboriamo per indorare la realtà”, per usare il linguaggio ironico e diretto di Baricco. Lo storytelling è una parte della realtà. È la capacità di creare, concepire, disegnare le tue idee, la tua storia, in modo che possiedano già “capacità aerodinamica”, capacità di fendere l’aria e raggiungere il tuo pubblico alle velocità fulminanti che caratterizzano il mondo post-moderno.
Allora, dire che il tuo maestro debba insegnarti a pescare, come abbiamo detto prima, assume un senso ancora più completo alla luce di ciò che ci siamo appena detti. Il tuo maestro deve aiutarti a creare non una qualunque idea, per quanto originale e interessante, ma una tua idea artistica che sia in grado di raggiungere, interessare, catturare, emozionare e trascinare il pubblico post-moderno.
Deve essere – l’abbiamo visto – il tuo coach, il tuo motivatore, il tuo trascinatore.
E deve fornirti mentalità/conoscenze/competenze/strategie di comunicazione e marketing così efficaci da far diventare te il trascinatore del tuo pubblico.
Dev’essere il tuo social media manager e il tuo personal brander.
Il maestro dev’essere il tuo social media manager perché deve conoscere e insegnarti a mettere in campo le strategie di comunicazione più adeguate in un mondo dominato dalle nuove tecnologie.
E dev’essere il tuo personal brander, perché deve aiutarti a disegnare, costruire e lanciare le tue idee, la tua storia, la tua immagine, il tuo brand o marchio personale, inconfondibile e di qualità, in modo che sfondino il muro che separa il reale dal virtuale e raggiungano il pubblico post-moderno, un pubblico che ormai “naviga” abitualmente su entrambe le dimensioni.
Aiutarti a formare una tua idea artistica che possieda un profilo adeguato al contesto contemporaneo, farti acquisire un metodo di lavoro efficace, darti una mano a fortificare la tua personalità attraverso un allenamento costante (il coaching), farti conoscere le più moderne strategie di comunicazione, in modo da permetterti di creare la tua immagine unica, il tuo brand, il tuo marchio personale, originale, inconfondibile, che ti porti lavoro, carriera, successo.
Questo è il compito del tuo maestro, oggi.
Un consulente giuridico
Incognita del lavoro, Paura di non riuscire a sbarcare il lunario, di non riuscire a guadagnarsi da vivere, Paura dell’instabilità e della precarietà lavorativa, Paura per il futuro, Desiderio di indipendenza/realizzazione economica/lavorativa, Paura di non conoscere o comprendere la normativa per poter trovare lavoro, per poter vivere del proprio lavoro, per poter gestire al meglio la propria carriera…
Abbiamo visto com’è difficile districarsi nel ginepraio di norme che governano il mondo dello Spettacolo, dell’Istruzione, dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica.
Eppure, la conoscenza della normativa che ti riguarda ha una rilevanza fondamentale per il tuo futuro lavorativo (sia artistico/musicale che didattico/scolastico), la tua carriera, il tuo successo.
Solo padroneggiando il linguaggio giuridico e le norme del settore (il diritto d’autore, il diritto dello spettacolo, la legislazione scolastica e AFAM) potrai essere in condizione di affrontare e risolvere i tuoi problemi lavorativi, saper leggere un contratto di lavoro o un bando di concorso, evitare di essere gabbato, guadagnarti il diritto a una pensione.
In questa pagina troverai il compendio più chiaro, conciso, completo e aggiornato di Diritto d’autore, Diritto dello spettacolo e Legislazione scolastica e AFAM. Leggilo, studialo e portalo sempre con te, ovunque tu vada! Sarà il tuo vademecum, il tuo compagno inseparabile per il tuo lavoro, la tua carriera e il tuo successo.
Un buon maestro, dunque, deve saperti aiutare anche in questo campo con i suoi consigli e la sua esperienza.
Un vero maestro deve padroneggiare e aiutarti a padroneggiare la complessa e mutevole normativa del settore.
Dev’essere il tuo consulente giuridico.
Il cerchio si chiude
E così il cerchio si chiude.
Abbiamo delineato le quattro competenze fondamentali del maestro post-moderno: un maestro globale, che metta al centro l’artista e gli insegni l’autonomia; un artist coach, che sappia aiutare l’artista a trovare dentro di sé motivazione, sicurezza, fiducia, perseveranza, resilienza; un social media manager e un personal brander, che progetti insieme all’artista le migliori strategie di comunicazione per costruirne un’immagine vincente; un consulente giuridico dell’artista, che lo aiuti a districarsi nella complessità della normativa vigente per conquistarsi il diritto a un lavoro stabile e ben retribuito, a una carriera duratura e di successo.
Dove trovare un maestro simile?
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