
Il discorso del Re
Sei agli inizi del ventesimo secolo.
Un bel giorno apri gli occhi, e scopri di essere diventato Re d’Inghilterra.
Tu, balbuziente dalla nascita, timido, completamente inadatto.
Tu, che non dovevi salire su quel trono. Non era tuo. Non era previsto.
Tu, che odi parlare in pubblico.
Eppure, ti spetta. Sei il Re d’Inghilterra. Non puoi tirarti indietro.
Arriva il momento del primo discorso in pubblico… ed è orribile!
Non “mediocre” o “non divertente”. Proprio orribile!
Decidi di arrenderti.
Al diavolo la corona.
Tua moglie non è affatto d’accordo con questa tua resa. Così, ti presenta il più grande logopedista al mondo e tu cominci a studiare.
Cominci a migliorare, a imparare.
Ti alleni, fallisci, ti alleni ancora. Fallisci, ritenti.
E poi? E poi riesci.
Alla fine, riesci.
Lo so, sembra la trama di un film. E, in effetti, è proprio la trama di un film. Si tratta de Il discorso del Re, bellissimo film che narra la storia vera di Giorgio VI, balbuziente dalla nascita, che si ritrova, d’un tratto, a essere Re d’Inghilterra.
Comunicare efficacemente
Se dovessi dire qual è, a parer mio, una delle abilità fondamentali dell’uomo e dell’artista dell’epoca post-moderna… direi certamente la comunicazione efficace.
La capacità di parlare in pubblico è un’arte antica quanto il linguaggio. Uomini e donne si riunivano intorno al fuoco per ascoltare storie che sapessero farli viaggiare nel tempo e nello spazio. I bravi narratori riuscivano a creare immagini, suscitare speranze, ispirare sogni nella mente di chi li ascoltava. Dal piccolo accampamento iniziale all’iperconnesso mondo contemporaneo, il potere della comunicazione è cresciuto a dismisura, così come la responsabilità di chi sale su un palco e condivide le proprie idee.
Ce lo spiega molto bene Chris Anderson, nel suo best-seller “Il migliore discorso della tua vita”. E lo fa non solo svelando i trucchi per diventare eccellenti oratori – provare il discorso all’infinito, suscitare empatia, indossare gli abiti giusti – ma proponendo una concezione del tutto nuova del parlare in pubblico.
Perché saper comunicare è così importante?
Partiamo da un assioma: gli esseri umani non possono NON comunicare. Comunicare è ciò che le persone fanno per la maggior parte del loro tempo.
La capacità di comunicare ci ha permesso di vincere la battaglia evolutiva migliaia di anni fa. È ciò che ci ha resi ciò che siamo. Comunicare con efficacia non è una scelta. È una necessità. Da sempre.
E questo vale anche se fai apparentemente pochissima vita sociale. Chiudi gli occhi per un secondo e pensa ai tuoi account sui social network.
Ci hai pensato?
Mediamente passiamo circa 1-2 ore al giorno sui social network.
E, attraverso questo strumento, comunichiamo con gli altri attraverso parole, foto, video e suoni.
Canali diversi per esplicitare sempre e comunque i nostri pensieri. Perché la comunicazione va ben oltre la scelta delle parole.
Comunicare efficacemente significa conoscere e comprendere le caratteristiche del proprio pubblico, l’ascolto attivo dei loro feedback, la capacità di entrare in empatia con le persone e l’abilità di controllare il linguaggio del corpo.
E, attenzione: questo è vero sia online che offline! Prova a pensarci per un momento. Nel corso del tempo il modo di comunicare con gli altri è radicalmente cambiato. Siamo passati da una comunicazione principalmente uno a uno, ad una comunicazione uno a tanti.
Fino a qualche anno fa, forse non più di 15 anni, comunicavamo con una cerchia ristretta di persone. Gli amici, i colleghi, i parenti. Parlare, o esibirsi, davanti a una platea di persone sconosciute era qualcosa di riservato a personaggi famosi, campioni dello sport, politici, professori, artisti, interpreti, performer.
Oggi?
Ti basta uno smartphone e sei esposto potenzialmente a migliaia di persone. Tutti (o quasi) facciamo public speaking. Dunque, è diventato di fondamentale importanza migliorare la nostra comunicazione se vogliamo emergere dal rumore di fondo. Nella mia esperienza, questa abilità ha fatto davvero la differenza e lo farà ancora di più nei prossimi anni.
Alcune statistiche interessanti
Ad esempio, ho trovato alcune statistiche interessanti che ci aiutano a comprendere ancora di più questo concetto:
– Il 95% degli utenti online ha guardato video esplicativi per conoscere meglio un brand;
– I video hanno influenzato l’81% delle decisioni di acquisto dei consumatori;
– L’85% ha dichiarato di aver preferito la visione di un video per conoscere un brand nel 2018.
La tendenza online è che si punterà sempre di più ad un utilizzo maggiore dei video, su Youtube, Instagram e Facebook.
Questo significa che conoscere le tecniche per esporre dei concetti davanti a una telecamera per fare un video di qualche minuto è l’ago della bilancia che ti può spingere verso il successo o verso il fallimento.
Otto strategie di comunicazione efficace
Per iniziare a sviluppare questa abilità, voglio iniziare col regalarti 8 strategie che miglioreranno le tue capacità di comunicazione.
Che tu debba registrare un video, tenere un conference call, o anche solo pubblicare un post sui social, prova prima a fare queste cose, e poi fammi sapere se hanno reso più fluido il tuo compito.
1. Preparati bene: sembrerà banale, ma il primo dei princìpi fondamentali della comunicazione efficace è proprio la PREPARAZIONE. Se vuoi parlare in pubblico, devi prima di tutto padroneggiare totalmente l’argomento.
Un famoso scrittore, con il suo stile irresistibile, amava dire:
Impiego 14 giorni per preparare un discorso improvvisato
mark twain
2. Conosci il tuo pubblico: rifletti su chi è il tuo pubblico. Cos’hanno in comune le persone che dovranno ascoltarti? Stesso lavoro? Stessa età? Stessi interessi? Comunque puoi “conquistarli”?
3. Ascolta: non sei un’isola. È probabile che il tuo discorso dovrà modificarsi a seconda dei feedback che riceverai dalla platea. Magari non subito, ma raccogliere i feedback ti aiuterà a migliorare per gli interventi futuri.
4. Sii empatico: riesci a metterti nei panni del tuo pubblico? Chi sono? Cosa provano? Come puoi metterli a loro agio?
5. Comprendi le differenze: è possibile che il tuo pubblico sia molto eterogeneo. Non ha importanza. Se sono tutti lì, qualcosa in comune tra loro dovranno pur averla. Punta sul minimo comune multiplo. Su quello che li accomuna… e comprendi invece in cosa differiscono, con delicatezza.
6. Usa il linguaggio del corpo: non lasciarti sopraffare. Fai in modo che il tuo linguaggio del corpo sia congruente con il resto. Assumi una posa rilassata e mai aggressiva. Tieni lo sguardo… e tutto andrà per il verso giusto.
7. Gestisci lo stress: non è facile, lo so. Ma questo punto è FONDAMENTALE per imparare a comunicare con efficacia. Per dare l’impressione di una persona sicura di sé e di cui potersi fidare. Questo è forse il passo fondamentale per imparare a comunicare senza paura.
8. Analizza… in diretta: la parte più difficile del parlare in pubblico è quella di restare lucidi e OSSERVARE mentre sei concentrato nel tuo discorso o nella tua esibizione. Questa è forse la strategia più complicata, l’abilità più difficile da acquisire. Ci vorrà un po’, ma imparerai ad OSSERVARTI dall’esterno.
Prova ad allenarti su queste 8 strategie: parti esercitandoti su una o due e inizia a fare attenzione ai risultati che ottieni. So che farlo da soli non è facile e che l’aiuto di un professionista o un coach può fare la differenza, ma prova lo stesso.
Puoi leggere anche qualche libro fondamentale per approfondire l’argomento. Ti segnalo i migliori in questa pagina.
Un semplice approccio in tre passi
E adesso ecco un semplice approccio in 3 passi, per certi versi controintuitivo, per vincere stress e paura di parlare in pubblico e che puoi usare, praticamente, sempre.
1. Abbraccia il disagio
Sai che sarà imbarazzante, sai che potresti balbettare, sai che potresti dimenticare ciò che volevi dire. Bene, sii onesto. Dì loro che sei emozionato, che hai dimenticato qualcosa che volevi dire. L’equazione è semplice:
Vulnerabilità + onestà + umorismo = empatia da parte del pubblico.
2. Mettiti in imbarazzo
Quale modo migliore di superare l’imbarazzo se non farlo intenzionalmente. Senza cadere nel ridicolo, puoi raccontare una storia per te imbarazzante ma divertente, puoi usare una foto imbarazzante nella tua presentazione.
3. Concentrati sul valore
Il tuo discorso, i tuoi video, le tue presentazioni, non riguardano te. Non si tratta di quanto contatto visivo stabilisci. Non si tratta di quanto il tuo abito sia costoso.
Ciò che conta davvero è il tuo obiettivo, il motivo per cui parli e perché vuoi comunicare le tue idee alle persone che in quel momento ti ascoltano.
Ciò che conta è il tuo perché.
Una volta che hai risposto alla domanda “perché lo fai?”, allora sai che la paura non ha più senso.
Ad esempio, a proposito di apparire, Steve Jobs indossava sempre gli stessi jeans e lo stesso maglione. Quando ci concentriamo sul dare valore agli altri, il resto passa in secondo piano.
Una volta che avrai preso consapevolezza di questo, parlare in pubblico diventerà più facile e più naturale.
In conclusione, la COMUNICAZIONE è uno dei talenti dell’artista e in generale dell’uomo di tutte le epoche, e in particolare dell’epoca post-moderna.
È per questo che ho voluto raggruppare in questa pagina, per te, i libri più illuminanti che io abbia letto su comunicazione e marketing nell’era post-moderna.
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